Sclerosi laterale amiotrofica tratamento con cellule staminali

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA), è una malattia neurodegenerativa che colpisce selettivamente i motoneuroni della corteccia cerebrale, tronco encefalico e midollo spinale. Il tasso di incidenza annuale di SLA nella popolazione europea in generale è 2,16 su 100 000 persone. L'incidenza è più elevata tra gli uomini rispetto alle donne ed aumenta con l'età. Ha un progresso costante che porta all’atrofia muscolare, debolezza ed immobilità. L’esito della malattia è la morte precoce causata dalla paralisi dei muscoli respiratori con conseguente insufficienza respiratoria. Il periodo medio di sopravvivenza varia da mesi a decenni, però la media è di 19 mesi dalla diagnosi e 30 mesi dall’inizio della malattia. La causa non è nota. E’ prevalentemente una malattia sporadica. Tuttavia, il 5-10% dei casi di SLA hanno una forma ereditaria e familiare. Sfortunatamente, la SLA è incurabile. Il trattamento della SLA è sostanzialmente di supporto mirato a rendere meno gravi i sintomi.

Trattamento della sclerosi laterale amiotrofica con cellule staminali

Al momento, l’uso delle cellule staminali mesenchimali (MSCs) nel trattamento della SLA rappresenta una nuova opzione ed alternativa ai trattamenti convenzionali. Il meccanismo dell’attivitta delle MSCs include trasferimento delle staminali al luogo delle lesioni nervose, creazione dei fattori neurotrofici che contribuiscono al ristabilimento funzionale e rigenerazione di neuroni ospitanti. Inoltre, le MSC sono capaci di cambiare il microambiente del tessuto danneggiato potenziando rigenerazione e protezione neurale.

Ci sono diversi studi clinici condotti dalla dott.ssa Mazzini L. e altri nel periodo tra il 2001 e il 2010, che hanno dimostrato risultati incoraggianti nell’utilizzo delle cellule MSC autologhe nel trattamento dei pazienti affetti da SLA.

Nel primo trial clinico hanno partecipato sette persone con SLA. Tutti hanno ricevuto MSC autologhe. Non sono stati notati eventi avversi gravi associati alla terapia con le cellule staminali. In tre mesi è stato osservato il rallentamento del calo lineare della forza muscolare nei gruppi muscolari prossimali degli arti inferiori. Inoltre, è stato osservata la comparsa di un lieve aumento della forza negli stessi gruppi muscolari.

Nel 2006 la dott.ssa Mazzini insieme al suo team ha pubblicato i risultati del secondo trial clinico in cui avevano partecipato sette pazienti con la SLA. La loro condizione è stata trattata con le MSCs autologhe. In tutti i pazienti si è notata buona tolleranza alla terapia con le staminali. Vale rimarcare che non sono apparsi effetti collaterali notevoli. Tutti i pazienti sono stati monitorati per almeno 3 anni. Un rallentamento rilevante del calo lineare della capacità vitale forzata è stata notato in seguito alla terapia con le MSC.

Due anni dopo la dott.ssa Mazzini L. et al. hanno riportato i risultati di studi clinici in cui sono stati inclusi 9 pazienti con SLA. Tutti i pazienti hanno ricevuto cellule staminali mesenchimali autologhe. Il periodo di follow-up è stato di 4 anni. È importante che non sono stati osservati effetti collaterali acuti o differiti rilevanti. Nei pazienti è stato osservato il rallentamento del calo lineare della capacità vitale forzata. Inoltre, il punteggio della Scala valutazione funzionale SLA è stato migliorato in questi pazienti. Pertanto, l'iniezione di cellule staminali mesenchimali in pazienti con SLA è un metodo sicuro come dimostrato dai risultati del follow-up di lungo termine.

Nel 2010 la dott.ssa Mazzini L. et al. hanno dimostrato ancora una volta la sicurezza e la fattibilità della terapia con le cellule staminali mesenchimali autologhe per i pazienti con SLA nel trial clinico al quale hanno partecipato dieci pazienti affetti da SLA. A tutti è stata somministrata la terapia con le mesenchimali. Non ci sono stati effetti collaterali immediati o differiti relativi al trattamento con cellule staminali. Il periodo di follow-up è stato di 24 mesi. È da notare che nella maggior parte dei pazienti sono stati rilevati cambiamenti significativi della progressione della malattia in seguito alla terapia con le MSC. Inoltre, nei pazienti è stato osservato un rallentamento significativo del calo lineare della capacità vitale forzata e un miglioramento del punteggio della Scala valutazione funzionale SLA.

Un altro studio clinico che ha dimostrato la sicurezza e l'efficacia della terapia con le cellule staminali mesenchimali autologhe per i pazienti con SLA è stato pubblicato nel 2010 dal dott. Karussis D. et al. Vi hanno partecipato diciannove pazienti affetti da SLA. Tutti hanno ricevuto cellule staminali mesenchimali autologhe. I pazienti sono stati monitorati per 25 mesi. Durante il periodo di follow-up non sono stati riportati particolari effetti avversi in nessun paziente. Il valore medio della Scala valutazione funzionale SLA è rimasto stabile durante i primi 6 mesi di osservazione. Pertanto, i risultati hanno dimostrato che la terapia con le mesenchimali autologhe è sicura.

Vale menzionare i risultati dello studio clinico condotto da Deda H. et al. in cui sono state utilizzate le cellule staminali autologhe prelevate dal midollo osseo (BMSCs) nel trattamento di pazienti con SLA. Tredici pazienti con sclerosi laterale amiotrofica sporadica sono stati inclusi. A tutti è stata applicata la terapia con le BMSC. Il periodo di follow-up è stato di 1 anno. Dopo il trattamento con le staminali i pazienti hanno riportato miglior stato funzionale rispetto alle loro condizioni prima della terapia. È necessario notare che la reinnervazione è stata confermata dalla ellettro-neuro-miografia.

Nel 2012 Prabhakar S. et al. hanno pubblicato i risultati di uno studio pilota in aperto in cui BMSC autologhe sono state somministrate ai pazienti affetti da SLA. Hanno partecipato dieci pazienti. Il periodo di follow-up è stato di 12 mesi. E' stato notato che i pazienti trattati con cellule staminali tendono a mantenere il loro stato funzionale 3 mesi dopo il trattamento. Dall’inizio alla fine del periodo di follow-up non è stata rilevata alcuna diminuizione significativa del punteggio della Scala valutazione funzionale SLA dall’inizio fino alla fine del periodo di follow-up. Inoltre, non sono stati riportati eventi avversi significativi.

I risultati del monitoraggio a lungo termine (fino a 9 anni) dei diciannove pazienti affetti da SLA che hanno ricevuto cellule staminali mesenchimali autologhe sono stati pubblicati di recente dalla dott.ssa Mazzini L. et al. Tutti i pazienti sono stati trattati con cellule staminali mesenchimali autologhe prelevate dal midollo osseo. La terapia di cellule staminali è stata ben tollerata da tutti i pazienti. I pazienti sono stati monitorati durante un lungo periodo fino alla morte. Le valutazioni cliniche, psicologiche e neuroradiologiche sono state svolte ogni 3 mesi. È stato osservato un rallentamento della progressione della malattia per un lungo periodo. Inoltre, non vi è stato alcun deterioramento dello stato psicosociale. Il maggior valore del presente studio clinico è la dimostrazione neuroradiologa della mancanza di formazione di tumori o crescita di cellule anormali. Durante tutto il periodo di follow-up la risonanza magnetica non ha mostrato nessuna formazione di nuovo tessuto. I dati ottenuti hanno dimostrato la sicurezza e la fattibilità della terapia con le MSC autologhe in pazienti con SLA.

In conclusione, come confermato da vari studi clinici, l’ utilizzo delle cellule staminali autologhe in pazienti affetti da SLA era sicuro. Inoltre, dati disponibili dimostrano che la terapia con le staminali porta ad un rallentamento della progressione della malattia, dando benefici significativi ai pazienti affetti da SLA.


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